LE GRANDI ORCHESTRE
I primi passi, la “guardia vieja”, gli anni d’oro, i gruppi attuali
Dei primi autori conosciuti di tango sono arrivati a noi solo i loro pseudonimi o appellativi come Viejo Pucho, Negro Casimiro ecc., poiché chi svolgeva altre occupazioni, teneva nascosta la sua identità nell’ambito oscuro del tango. Infatti il tango “firmato” più antico che conosciamo, “El entrerriano”, del 1896, è firmato A. Rosendo anche se il suo autore si chiamava Rosendo Mendizàbal.
In questo periodo gli autori e musicisti di tango erano ancora, salvo rare eccezioni, “orilleros”, ovvero gente dei bassifondi che svolgeva altri mestieri più o meno legali, non aveva una formazione musicale e si appassionava al tango perché era la musica che rappresentava la sua condizione sociale. Suonavano “ad orecchio” e non sapevano né leggere né scrivere la musica, tanto che ricorrevano ad amanuensi professionali per mettere su carta le loro creazioni.
A questa epoca primordiale, oltre ai citati Arolas e Poncio, appartengono anche altri nomi celeberrimi del tango come Agustin Bardi (a cui il grande Osvaldo Pugliese dedica un tango), Roberto Firpo, Vincente Greco, Juan Maglio, José Razzano, Angel Villoldo, Enrique Saborido, Francisco Canaro (che sarà protagonista anche delle epoche successive) e tanti altri.
La “Guardia vieja”
Il periodo della “GUARDIA VIEJA” vide non solo il proliferare di formazioni musicali, ma anche l’affermarsi di artisti e musicisti del calibro di Vincente Greco, Roberto Firpo, Angel Villoldo ecc.
L’Epoca d’Oro
Tral il 1935 e il 1955 fioriscono le grandi orchestre tipiche della cosiddetta “epoca d’oro” del tango. I maggiori rappresentanti sono tutti di origine italiana.
Il Tango oggi
Le formazioni contemporanee create da giovani musicisti, arrangiatori e compositori, che raccolgono l’eredità delle grandi orchestre tipiche degli anni ’40.